Inseguimenti, maschere e catene: il Natale più oscuro si festeggia tra le Alpi

Dalle maschere diaboliche alle sfilate notturne, l’inverno si accende con le creature alpine che inseguono grandi e bambini nei villaggi tra Austria e Italia.

Nel cuore dell’inverno alpino, tra le luci calde dei mercatini e l’aroma di vin brûlé, esiste una tradizione che ribalta ogni aspettativa sul Natale. Mentre in città si addobbano alberi e si canta dolcemente, nei piccoli paesi di montagna uomini travestiti da demoni corrono urlando tra la folla, agitando catene e minacciando finte frustate.

Sono i Krampus, figure ancestrali dal volto animalesco che affiancano San Nicola per ricordare, con spettacolo e terrore, che il Natale è anche confronto tra luce e oscurità. Nati nei riti pagani del solstizio e assorbiti poi dalla cultura cristiana, questi spiriti invernali hanno ripreso vigore in anni recenti grazie a sfilate notturne sempre più partecipate. Tra maschere scolpite a mano, costumi di pelli grezze e campanacci assordanti, l’esperienza dei Krampus resta una delle più autentiche e potenti espressioni del folklore europeo.

Dove nascono i Krampus e perché fanno ancora paura oggi

Incastonati tra Austria, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, i riti dei Krampus si perdono nei secoli, molto prima che il cristianesimo si imponesse nelle Alpi. Le prime testimonianze scritte risalgono all’VIII secolo, ma si ritiene che le maschere bestiali e le parate rumorose affondino nei culti precristiani legati al ciclo della natura. All’epoca si evocavano creature selvagge durante il solstizio d’inverno, celebrando il ritorno della luce dopo le tenebre.

Tirolo e tradizioni
I Krampus tirolesi e la loro storia-conformaonline.it

La figura di San Nicola, portatore di doni e ordine, è stata successivamente affiancata a questi spiriti, che invece punivano i bambini disobbedienti: insieme incarnano il dualismo tra bene e male. Il nome “Krampus” viene dal tedesco antico Krampen, che significa artiglio, e ogni costume riflette questa simbologia: zanne, corna ricurve, occhi spiritati, pelli animali, fumo e fiamme accese.

Durante le sfilate – chiamate Krampuslauf – i Krampus inseguono e spaventano, ma senza mai svelarsi: la maschera non deve mai essere tolta in pubblico, pena la perdita del mistero e del rispetto. Si tratta, per chi la indossa, di un ruolo quasi sacro, tramandato da padre in figlio, realizzato con mesi di lavoro artigianale.

Dove vederli nel 2024: le sfilate più suggestive d’Italia e d’Europa

Se a nord il Natale è una fiaba di legno e luci, con i Krampus diventa leggenda. Ogni dicembre, alcune località delle Alpi si trasformano in teatri viventi di questo spettacolo che richiama migliaia di spettatori. A Tarvisio, in Friuli, il 5 dicembre le strade si popolano di figure oscure che si muovono accanto a San Nicola: tra i vicoli imbiancati, i Krampus rincorrono bambini e adulti, sbattono catene e intonano canti gutturali.

In Alto Adige, la sfilata di Dobbiaco del 7 dicembre è tra le più autentiche: le maschere sono realizzate interamente a mano e gli abitanti partecipano con orgoglio a una tradizione sentita e antica. In Austria, spicca Kitzbühel, il 23 novembre, dove centinaia di Krampus marciano tra le case decorate, regalando un’atmosfera gotica. Ma è forse Salisburgo, il 5 dicembre, a ospitare il contrasto più teatrale: nel centro storico illuminato, tra mercatini e cori, le creature dell’inferno sfilano tra i turisti, creando uno spettacolo spiazzante e magnetico.

L’esperienza, in ogni luogo, è fisica: si sente il suono dei campanacci, il calore delle torce accese, la tensione tra risate e urla vere. Ogni anno, agenzie locali come TMC organizzano viaggi guidati per vivere i Krampus non da semplici spettatori, ma come partecipanti consapevoli. Con visite ai laboratori dove si scolpiscono le maschere e percorsi tematici nelle valli, il Natale assume un significato diverso: non solo festa, ma rito di passaggio tra buio e luce.

Un viaggio nel folklore che sfida il Natale delle lucine

L’esperienza dei Krampus è molto più di una gita o di un evento folclorico stagionale: è un’immersione in un universo culturale profondo, viscerale, che affonda le radici nel paganesimo e si rinnova ogni inverno con intensità crescente. In un’epoca in cui il Natale tende a essere ovattato e commerciale, questa tradizione restituisce alla festa il suo volto più arcaico e potente, fatto di timori antichi, rituali collettivi e senso di appartenenza.

I paesi che ospitano i Krampuslauf non offrono solo uno spettacolo da osservare, ma una forma di coinvolgimento che cambia la percezione del tempo e dello spazio. Non si è solo turisti: si è testimoni di un linguaggio simbolico che parla ancora a tutti, grandi e piccoli, e che richiama istintivamente il bisogno di esorcizzare il buio per accogliere la luce.

Inseguire (o farsi inseguire) dai Krampus è un atto simbolico che, in fondo, riguarda anche noi: paure che ritornano, travestimenti che rivelano, fuoco e freddo che si sfidano nella notte. E forse, proprio tra le maschere intagliate e le urla nelle valli innevate, il Natale riesce finalmente a riacquistare una sua verità profonda, meno decorativa e più autentica.