Da Nord a Sud, 5 mostre imperdibili in Italia a dicembre: capolavori e atmosfere natalizie

Il periodo delle Feste trasforma molte città italiane: strade illuminate, ristoranti pieni e musei che si riempiono di visitatori in cerca di qualcosa di diverso dopo i pranzi familiari. In questi mesi le istituzioni culturali propongono rassegne che non sono soltanto ornamenti stagionali ma vere e proprie occasioni di studio e di scoperta. Qui sotto trovate una selezione pratica di cinque mostre da non trascurare, distribuite tra città storiche e centri d’arte; sono appuntamenti pensati sia per chi programma un breve viaggio sia per chi vive vicino ai musei e vuole sfruttare le giornate festive per una visita ragionata. Periodo delle Feste e mobilità culturale si incontrano, e il risultato è un’offerta che mescola grandi nomi e percorsi meno noti. Un dettaglio che molti sottovalutano: nelle stesse giornate in cui i musei segnano affluenze maggiori, spesso sono previste visite guidate o aperture serali che rendono la fruizione più agevole.

Mostre che disegnano il passaggio verso il moderno

A Roma l’appuntamento principale è con una rassegna che prova a ricomporre i fili dell’evoluzione pittorica tra Otto e Novecento. La mostra Impressionismo e oltre al Museo dell’Ara Pacis riunisce 52 opere di nomi che hanno segnato la trasformazione della pittura europea: da Renoir a Cézanne, passando per Degas, Van Gogh e Matisse. Il percorso, allestito con attenzione al confronto tra materiali e tecniche, mostra come certi temi — il colore, la luce, la rappresentazione dello spazio — si rielaborino fino a orientare le avanguardie. La rassegna è aperta dal 4 dicembre 2025 fino a maggio 2026; il biglietto intero è segnalato intorno ai 15 euro, con riduzioni previste per categorie specifiche. Chi vive in città lo nota ogni giorno: i grandi temi dell’Ottocento arrivano sempre più spesso in dialogo con le collezioni pubbliche contemporanee.

Da Nord a Sud, 5 mostre imperdibili in Italia a dicembre: capolavori e atmosfere natalizie
Un uomo di spalle guarda lo spettatore. Lo sfondo rievoca lo stile del noto quadro “Notte stellata” di Van Gogh. – conformaonline.it

A Modena, alla nuova ala del Palazzo dei Musei, si concentra l’attenzione sulla fase matura di un autore centrale per la pittura italiana del Novecento. La mostra Giorgio de Chirico. L’ultima metafisica, inaugurata a fine novembre, raccoglie circa cinquanta opere e approfondisce il lavoro degli ultimi decenni dell’artista, con quadri e studi che rivelano come la metafisica si confronti con memoria e revisione stilistica. Il percorso espositivo privilegia opere su tela e alcune serie meno note, spiegando il rapporto dell’artista con il mercato e le istituzioni nel secondo dopoguerra. Per molti visitatori è l’occasione per rivedere capolavori noti a confronto con pezzi raramente esposti, una lettura che rivela dettagli sul metodo pittorico e sulla pratica di atelier. Un aspetto che sfugge a chi non frequenta le mostre con una certa regolarità è la presenza di materiali preparatori e bozzetti che spesso raccontano quanto il processo creativo sia anche fatto di correzioni e ripensamenti.

Produzione materiale e ritorno al passato: Venezia e Milano

Venezia propone un’indagine sulla dimensione materica di un artista che spesso è ricordato per i tagli e gli ambienti: la mostra Mani‑Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana alla Collezione Peggy Guggenheim mette al centro la produzione in ceramica dell’artista, con circa 70 opere realizzate dagli anni ’20 al dopoguerra. Molti pezzi sono esposti per la prima volta, e l’allestimento evidenzia la ricerca tattile e la sperimentazione tecnica, aspetti che dialogano con la più nota pratica spaziale del maestro. L’esposizione, attiva dall’autunno al primo trimestre del 2026, è pensata per chi cerca un approccio più materiale alle avanguardie: i visitatori possono confrontare smalti, impasti e cromie, e capire come la ceramica abbia rappresentato per Fontana un laboratorio di soluzioni formali. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la diversa qualità della luce nelle sale, che muta la percezione delle superfici ceramiche e dei colori.

A Milano la grande rassegna sul Neoclassicismo riflette invece sulle strutture culturali dell’epoca napoleonica e post‑napoleonica. L’evento Eterno e visione. Roma e Milano capitali del Neoclassicismo alle Gallerie d’Italia riunisce oltre cento opere — dipinti, sculture, marmi e disegni — per raccontare il periodo che va dall’arrivo di Napoleone in Italia al Congresso di Vienna. Tra gli autori in mostra figurano nomi come Antonio Canova, Giuseppe Bossi e Andrea Appiani, e l’allestimento lega storia politica e pratica artistica, mostrando come committenti e istituzioni abbiano modellato il gusto pubblico. Il biglietto indicativo è contenuto rispetto ad altre rassegne, segnalato intorno ai 10 euro, ma è soprattutto l’impianto critico a rendere la visita utile anche per chi studia i rapporti tra arte e potere. Un dettaglio che molti sottovalutano è la presenza, accanto alle opere maggiori, di disegni preparatori che spiegano scelte compositive e iconografiche.

Michelangelo a Bologna e suggerimenti per organizzare la visita

A Bologna la mostra Michelangelo e Bologna al Palazzo Fava concentra l’attenzione su due periodi distinti trascorsi dal maestro nella città: l’esposizione, in programma fino a metà febbraio 2026, presenta oltre cinquanta pezzi tra sculture, disegni, calchi storici, libri antichi e documenti d’archivio. L’allestimento mette in sintesi come la città abbia influito sulla formazione e sulle committenze del giovane artista, con materiali d’archivio che spiegano relazioni e percorsi di bottega. Il biglietto intero è indicato intorno ai 14 euro; per chi organizza la visita è utile considerare gli orari meno affollati e le aperture serali in calendario, soluzioni che rendono la fruizione più concentrata e meno dispersiva.

Per pianificare uno o più degli appuntamenti segnalati è consigliabile combinare la visita con percorsi urbani: a Roma si può coniugare l’Ara Pacis con una passeggiata sul Lungotevere, a Modena la mostra si inserisce facilmente in un giro tra piazze e musei cittadinI, a Venezia la Guggenheim è a pochi passi da altri poli espositivi, mentre a Milano e Bologna le gallerie si trovano in tessuti urbani densamente serviti dai mezzi. Un aspetto pratico da tenere presente è che in questi mesi molte mostre propongono percorsi tematici e materiali di approfondimento che facilitano la visita in famiglia o con gruppi ristretti: calchi storici e documenti d’archivio possono trasformare una visita in un’esperienza didattica, utile anche per chi accompagna giovani o studenti. La tendenza che molti italiani stanno già osservando è chiara: le festività diventano sempre più spesso un’occasione per combinare convivialità e visita culturale, trasformando i musei in spazi di confronto e di memoria.

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