Una mano balza istintiva alla gola nel cuore della notte: sapore di acido, tosse, sveglia improvvisa. Sono scene che molti conoscono bene e che rovinano il riposo, la giornata dopo e la qualità della vita. Il problema non è solo fastidio: per chi convive con reflusso e cattiva digestione il sonno è spesso frammentato, con ricadute sul lavoro, sull’umore e sulle attività quotidiane. Chi vive in città lo nota ogni stagione, tra turni di lavoro serrati e cene veloci: il rancore di stomaco diventa normalità, eppure non lo dovrebbe essere.
La risposta non sta sempre nei farmaci, che spesso agiscono come tampone temporaneo, lo raccontano i medici: servono strategie che agiscano a monte. Un dettaglio che molti sottovalutano è la scelta della posizione in cui ci si corica. Cambiare abitudini al letto può ridurre i sintomi notturni senza sostituire, quando necessario, la terapia prescritta. Ecco perché vale la pena capire cosa funziona davvero: non è un caso che, oltre alla medicina convenzionale, pratiche tradizionali come l’Ayurveda indichino accorgimenti posturali utili per lo stomaco.
Perché dormire sul fianco sinistro aiuta
La conformazione dell’apparato digerente spiega il motivo: sdraiarsi sul fianco sinistro sfrutta la gravità a favore dello stomaco e mantiene più basso il contenuto gastrico rispetto all’esofago. Questo semplice accorgimento riduce il ritorno di acido in gola e diminuisce la sensazione di bruciore. In molti reparti di gastroenterologia lo indicano come misura complementare, insieme a modifiche dietetiche e, se serve, terapia farmacologica.

Un dettaglio che in molti notano solo in seguito è il sollievo sulla digestione: quando il cibo resta nello stomaco, la sua progressione verso l’intestino risulta più agevole se si dorme sul lato sinistro. Allo stesso tempo questa posizione favorisce il lavoro del sistema linfatico e l’eliminazione delle tossine, un beneficio citato anche in contesti di benessere e riabilitazione.
La disposizione degli organi gioca un altro ruolo pratico: sdraiati sul lato sinistro si esercita meno pressione sulla aorta e sulla colonna, e in alcuni casi si osserva una riduzione delle apnee notturne nei russatori, perché la posizione può migliorare la circolazione e l’apporto d’aria. È un effetto che molti pazienti riferiscono nelle visite, soprattutto in persone che dormivano abitualmente supine.
Come adottare la posizione e altri accorgimenti utili
Non basta girarsi una sera e sperare nel cambiamento: serve un approccio pratico. Prima di tutto, nelle ore precedenti al riposo è preferibile evitare pasti abbondanti: prediligere verdure cotte, proteine magre o zuppe leggere favorisce la digestione e riduce il carico gastrico notturno. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è proprio la qualità della cena, spesso troppo ricca o consumata in fretta.
Per stabilizzare la posizione, può aiutare un cuscino tra le ginocchia o un rialzo moderato del capo: non è necessario alzare troppo il materasso, basta evitare che il torace rimanga completamente orizzontale. Un consiglio pratico che molti specialisti danno è di trovare una postura comoda e sostenibile: se il fianco sinistro sembra inizialmente scomodo, si può lavorare sulla routine del sonno abbinando esercizi di rilassamento e una luce più bassa prima di coricarsi.
Infine, se i sintomi persistono è importante rivolgersi a un medico: talvolta il reflusso richiede indagini più approfondite o terapie specifiche. In molte regioni d’Italia i pazienti che integrano una dieta più leggera con la posizione sul fianco sinistro raccontano meno risvegli notturni e una maggiore continuità del sonno, un risultato che si traduce concretamente in giornate più efficienti e meno affaticate.