Staccare dalla frenesia e dal rumore continuo di Roma può risultare complicato, ma poco distante dalla capitale si trovano borghi medievali ancora capaci di regalare un respiro di tranquillità. Questi centri, spesso poco riconosciuti, custodiscono un patrimonio storico e paesaggistico fondamentale per chi cerca un’esperienza fuori dal comune. Da visitare magari in una gita di un solo giorno o inserire in un itinerario più lungo nel corso di un weekend, soprattutto nei periodi dell’anno più suggestivi come quello natalizio, quando le vie si animano con luci e decorazioni che restituiscono un’atmosfera unica.
La regione Lazio offre una molteplicità di borghi medievali con radici molto antiche, spazi che riflettono tradizioni e architetture di rilievo, ma che spesso restano ai margini delle rotte classiche dei turisti. Sermoneta, Canale Monterano, Anagni, Subiaco e Boville Ernica rappresentano solo alcune delle realtà più autentiche e meno frequentate, pur trovandosi a breve distanza dalla metropoli romana. Questi luoghi si distinguono per castelli in ottimo stato di conservazione, abbazie, monasteri e paesaggi che raccontano secoli di storia, spesso ignorati dalla massa.
Sermoneta e Canale Monterano: i volti nascosti del Lazio
Sermoneta, in provincia di Latina, è uno dei casi più rappresentativi di centro medievale preservato nel tempo. Con meno di diecimila abitanti, mantiene un’identità storica ben definita, che affonda le sue radici già nell’epoca arcaica. Al centro del borgo svetta il castello Caetani, costruito nel Duecento come fulcro del potere della famiglia Caetani durante il Medioevo. Tra i siti meno noti ma di grande interesse si trova l’abbazia di Valvisciolo, un complesso ricco di storie e leggende, fra cui quella di Jacques de Molay, l’ultimo gran maestro templare giustiziato nel 1314. Completano il quadro ambienti naturali come l’oasi di Ninfa e strutture come la torre Petrara, famosa per essere adagiata su una formazione rocciosa singolare, elemento distintivo del territorio.

A poca distanza si estende Canale Monterano, un borgo che conserva un’anima particolare: il nucleo “nuovo” è ciò che resta dell’antico Monterano, oggi un borgo fantasma. Situato nei Monti Sabatini vicino al lago di Bracciano, il paese è nato dalla fusione di insediamenti del XVI secolo, sviluppati originariamente per attività legate al disboscamento e all’artigianato. Chi vive in città spesso ignora che a maggio qui si tengono rievocazioni storiche dove si possono osservare mestieri antichi e giochi tradizionali. Inoltre, il borgo ha ospitato importanti set cinematografici, tra cui Ben-Hur e il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, segno della sua particolare forza scenica. Di rilievo sono anche l’Eremo di Montevirginio e la chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo con la sua statua dedicata alla Madonna dei Sette Dolori.
Anagni e Subiaco: pilastri della storia religiosa e culturale
Nel cuore della provincia di Frosinone si trova Anagni, borgo noto principalmente per il celebre episodio dello “schiaffo” al papa Bonifacio VIII, evento che ha segnato la storia della città e il suo ruolo nella storia ecclesiastica italiana. Con circa ventimila abitanti, Anagni è strettamente legata al ruolo della Chiesa: ha dato i natali a almeno tre pontefici, tra cui Gregorio IX e Alessandro IV, e ha ospitato la sede papale per lunghi periodi. Un aspetto scientifico e archeologico di rilievo è rappresentato dalla Fontana Ranuccio, dove sono state rinvenute tracce umane risalenti a oltre 400 mila anni fa, particolare spesso trascurato. Tra i monumenti principali spiccano la Cattedrale di Santa Maria, che conserva il reliquiario di Thomas Becket, e l’abbazia di Santa Maria della Gloria, fondata nel XIII secolo. La citazione dantesca che menziona lo “schiaffo” contribuisce a mantenere vivo l’interesse storico e culturale sulla città.
Un’altra realtà di rilievo nella vicina provincia romana è Subiaco, collocata a circa 400 metri di altitudine e immersa tra i Monti Simbruni, attraversata dal fiume Aniene. Le origini del borgo si intrecciano anche con figure importanti come l’imperatore Nerone, i cui resti di residenza si trovano nei dintorni. Tuttavia, il punto più significativo è il Monastero di Santa Scolastica, fondato da San Benedetto da Norcia nel 520 e considerato il più antico monastero italiano ancora attivo e il primo tra l’ordine benedettino a livello mondiale. Questo lo rende un centro fondamentale per la storia della vita monastica e religiosa del Paese. Il visitatore può inoltre scoprire la Rocca dei Borgia, struttura medievale che evidenzia l’influenza di potenti famiglie della zona. Chi vive in città nota come Subiaco stia diventando un polo culturale importante grazie anche alla sua recente nomina a capitale italiana del libro.
Boville Ernica e la storia tra leggenda e archeologia
Nel territorio del frusinate, Boville Ernica si presenta come un borgo ricco di storia, che affonda le sue radici nell’epoca preromana. Pur non essendo tra le mete più conosciute, custodisce testimonianze significative come reperti dell’età del ferro e tracce di insediamenti medievali. In passato chiamata Bauco, la cittadina sorge su una collina dalla quale si gode un panorama ampio e suggestivo. Nel corso dei secoli, Boville Ernica ha affrontato distruzioni dovute a incursioni saracene e ungheresi prima di rinascere alla fine del primo millennio. Un personaggio legato al borgo è il santo pellegrino Pietro Ispano, che si ritirò in una grotta nei dintorni dopo la sua attività di sostegno al cristianesimo.
Tra i luoghi di interesse si segnalano la chiesa di San Pietro Ispano, che ospita un raro mosaico attribuito a Giotto chiamato “L’Angelo”, e il convento di San Francesco. Da non dimenticare è anche la chiesa di Santo Stefano, dove si trovano dipinti del XVII secolo legati alla scuola bolognese. Tutto questo contribuisce a definire un’immagine di Boville Ernica che va oltre la semplice cartolina, offrendo un quadro vivo di arte, spiritualità e storia. In un’Italia dove molte persone ricercano luoghi capaci di coniugare natura e cultura, questo borgo rappresenta una tappa interessante per chi vuole scoprire una dimensione meno nota del Lazio.
Queste realtà dimostrano come vicino a Roma esista un patrimonio storico ancora tutto da esplorare. Non si tratta soltanto di luoghi da cartolina, ma di contesti in cui la storia è radicata nel presente e il legame con il passato si percepisce quotidianamente. Sono ambienti spesso nascosti dal ritmo della città, ma che stanno riconquistando attenzione anche grazie a un pubblico sempre più interessato a riscoprire le proprie radici culturali e territoriali.