Il caminetto acceso non è solo un’immagine da cartolina, ma un piccolo rito che torna a occupare le case quando il freddo riapre i suoi spazi. In mezzo al crepitio della legna, uno dei gesti più antichi sta vivendo una nuova stagione: cuocere le castagne al cartoccio nel camino, un metodo semplice, quasi primitivo, che permette di ottenere un gusto più intenso rispetto alla padella forata o al forno. Negli ultimi anni sempre più famiglie lo stanno riscoprendo, forse per il desiderio di rallentare, forse per la voglia di tornare a un sapore più “vero”, quello che arriva dalle braci vive e non da un timer elettrico. Il procedimento è alla portata di chiunque abbia un camino in casa, ma richiede qualche accortezza per ottenere castagne morbide dentro, croccanti al punto giusto e senza bruciare la buccia.
Preparare le castagne nel camino con il cartoccio
Cuocere castagne nel camino non è un gesto nostalgico, ma un procedimento che segue una logica precisa, fatta di calore costante e contatto diretto con la brace. Il primo passo, spesso trascurato, è la scelta del frutto: castagne grandi, senza crepe, con la buccia lucida e il peso giusto nella mano. Prima di tutto bisogna lavarle bene sotto acqua fredda, eliminando residui di terra e piccole imperfezioni. A quel punto si incide ogni castagna con un taglio netto sulla parte bombata, così da evitare che esplodano mentre la polpa inizia ad ammorbidirsi. L’incisione è fondamentale perché permette al calore di entrare lentamente e cuocere in modo uniforme. Quando sono pronte, si passa al vero cuore del metodo: il cartoccio.
Il cartoccio si prepara con un doppio strato di alluminio resistente, chiuso senza lasciare fessure. All’interno si possono aggiungere uno o due cucchiai d’acqua, un trucco antico che serve a creare un piccolo vapore capace di mantenere le castagne più morbide. A quel punto il pacchetto va sistemato vicino alle braci, non sopra la fiamma viva. Il calore del fuoco diretto le brucerebbe, mentre la brace lavora come un forno naturale, costante e avvolgente. Ogni tanto è utile girare il cartoccio con una paletta per evitare che un lato cuocia più dell’altro. Il tempo ideale varia dai 20 ai 35 minuti, a seconda della forza della brace e della grandezza delle castagne. Quando il profumo si fa più intenso, una specie di nota dolce che si mescola al sentore della legna, il momento è quello giusto: si solleva il cartoccio, si apre con attenzione e si lascia uscire il vapore. Le castagne vanno coperte con un panno per cinque minuti. È un piccolo accorgimento che aiuta a staccare la buccia e la pellicina interna, rendendole molto più semplici da sbucciare.

Come ottenere castagne morbide, profumate e facili da sbucciare
Uno dei motivi per cui le castagne al cartoccio nel camino stanno tornando un’abitudine è il risultato finale: una polpa più tenera rispetto alla cottura in padella e un sapore che assorbe quella nota affumicata che arriva solo dal camino. Per ottenere castagne veramente buone la costanza del calore è la parte più importante. La brace deve essere viva ma non troppo aggressiva, formata da legna secca ben bruciata, che non produca fumo in eccesso. Anche il cartoccio conta molto: deve essere chiuso bene ma non troppo compresso, così da permettere un minimo movimento interno del vapore. Molti usano un fazzoletto umido appoggiato sopra il cartoccio negli ultimi minuti, un piccolo trucco tramandato che serve a rendere la buccia più elastica. Una volta tolte dal fuoco, coprirle con un panno asciutto crea l’umidità sufficiente a far staccare la pellicina senza fatica, evitando quelle castagne “belle fuori ma secche dentro” che capitano quando il fuoco è stato troppo forte.
Il sapore finale dipende anche dalla freschezza delle castagne. Se restano un po’ amare o asciutte, significa spesso che non erano recenti o che hanno perso una parte della loro acqua naturale. Con castagne nuove, cartoccio ben sigillato e brace stabile, il risultato è sorprendente: una consistenza morbida, un profumo di bosco e quella crosticina lieve sulla buccia che ricorda i falò di fine autunno. È un tipo di cottura che piace perché non richiede strumenti particolari, solo pazienza e quel contatto diretto con il fuoco che in cucina stiamo perdendo. Quando arrivano in tavola, calde e ancora un po’ fumanti, portano con sé un pezzo di atmosfera, quasi una storia breve scritta dalle braci.