Cosa succede all’aria di casa quando accendi più candele natalizie e come cambia l’atmosfera

Accendere candele profumate in casa è una pratica comune soprattutto nel periodo delle festività, quando si cerca di creare un’atmosfera piacevole e accogliente. Ma dietro il bagliore della fiamma e le note olfattive dolci, si nascondono sostanze spesso trascurate che possono incidere sulla qualità dell’aria interna e rappresentare un rischio per la salute. È fondamentale considerare che, accendendo più candele contemporaneamente, aumentano anche le emissioni di particelle e sostanze chimiche, senza che lo si noti direttamente.

Questa situazione diventa particolarmente critica durante i mesi più freddi, quando le finestre restano chiuse e il ricambio d’aria diminuisce, favorendo l’accumulo degli inquinanti domestici. Non si tratta solo di un problema di percezione soggettiva: il volume di composti organici volatili (COV) e particolato generato dalla combustione delle candele può raggiungere livelli preoccupanti, influenzando il benessere di chi vive gli ambienti. È un aspetto spesso ignorato, ma che i tecnici del settore monitorano con attenzione.

Considerando che gran parte del tempo quotidiano viene trascorso in spazi chiusi, come abitazioni e uffici, la qualità dell’aria interna diventa un tema centrale. Fonti apparentemente innocue come le candele profumate possono contribuire in modo significativo all’inquinamento domestico. Chi vive in città, in particolare, può notare queste differenze durante l’inverno, quando la ventilazione naturale si riduce sensibilmente.

Cosa si nasconde nella fiamma: sostanze e rischi invisibili

Le candele di paraffina, tra le più diffuse, rilasciano durante la combustione una serie di sostanze chimiche, tra cui spiccano i composti organici volatili (COV) come il toluene e il benzene. Questi elementi sono conosciuti per la loro tossicità e per le possibili ripercussioni sulla salute umana. Il toluene è un neurotossina che può causare disturbi neurologici in seguito a esposizioni prolungate, mentre il benzene è riconosciuto come cancerogeno, associato a malattie ematologiche importanti.

Cosa succede all’aria di casa quando accendi più candele natalizie e come cambia l’atmosfera
Il personale medico spesso si consiglia sulla salute, sottolineando l’importanza di ambienti sani, anche domestici. – conformaonline.it

Le candele profumate e colorate possono intensificare l’emissione di queste sostanze, aggiungendo composti come gli ftalati, che hanno la capacità di interferire con il sistema endocrino e di causare problemi a livello respiratorio. Un fenomeno poco noto è la possibile emissione di piccole quantità di queste sostanze anche a candela spenta, grazie a residui rilasciati nell’ambiente domestico, un aspetto documentato da ricerche su ambienti chiusi.

Oltre ai gas, la combustione genera particolato fine (PM2.5 e PM1) e fuliggine, responsabili dell’annerimento intorno alla base delle candele e sulle pareti vicine. Le particelle ultrafini rimangono sospese per ore e possono penetrar nei polmoni, aumentando il rischio di disturbi respiratori e cardiaci nel tempo. Chi abita in contesti urbani lo nota soprattutto nella stagione fredda. Una fiamma instabile, spesso dovuta a stoppini troppo lunghi o correnti d’aria, può moltiplicare la fuliggine prodotta, rendendo il fenomeno più evidente e dannoso.

Quanto sono pericolose le candele profumate e come limitare i rischi

Il confronto tra esperti sul rischio delle candele profumate è ancora aperto, ma alcune evidenze emergono chiaramente. Il grado di pericolo dipende da numerosi fattori: la composizione specifica della candela, la frequenza e durata dell’accensione, e le condizioni di ventilazione degli ambienti. È fondamentale tenere presente anche la situazione sanitaria delle persone presenti, che possono reagire diversamente alle sostanze inalate.

È indubbio che la combustione in spazi chiusi aumenta il carico di sostanze irritanti per le vie respiratorie, con possibili effetti anche più gravi in caso di esposizioni ripetute e prolungate. Chi vive in città soprattutto riconosce come, con l’arrivo del freddo, la qualità dell’aria interna peggiori, anche per il ruolo di elementi come le candele nella composizione inquinante complessiva.

Certe aziende hanno iniziato a proporre candele realizzate con materiali più puri, come paraffina di alta qualità e fragranze certificate, riducendo in modo significativo le emissioni rispetto ai prodotti classici. Questi articoli si comportano in modo simile ad altre attività domestiche comuni, come la cottura dei cibi. Chi cerca un’opzione più sicura può preferire candele con ceri naturali — soia, api o stearina — e stoppini in materiali come cotone o legno, che permettono una combustione più pulita e meno inquinante.

Per contenere i rischi è essenziale accendere le candele in ambienti ben aerati e non lasciarle accese per più di alcune ore consecutive. Mantenere lo stoppino tagliato corto aiuta a stabilizzare la fiamma e a limitare la produzione di fuliggine. Tra le buone pratiche, spegnere la candela con uno snuffer anziché soffiare limita la diffusione di fumo residuo. Anche la posizione della candela è importante: va evitata la vicinanza a correnti d’aria che rendono la fiamma instabile.

Tra le alternative meno inquinanti ci sono i diffusori di oli essenziali e le lampade catalitiche, che purificano l’aria diffondendo profumi delicati se usati correttamente. Per chi desidera mantenere l’atmosfera calda senza emissioni, le luci LED decorative rappresentano una soluzione priva di combustione e sostanze inquinanti, perfetta per l’ambiente domestico in ogni stagione.

La crescente attenzione verso la qualità dell’aria domestica si riflette in molte famiglie italiane, soprattutto nei contesti urbani più esposti a criticità ambientali. Nei mesi freddi, quando l’uso delle candele si intensifica, è importante essere consapevoli dell’impatto che queste semplici abitudini possono avere sulla salute e sull’ambiente in cui viviamo.

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