Da Anne Hathaway a Tony Effe, le maschere per il contorno occhi conquistano passerelle, social e red carpet
Sembravano un semplice trattamento di bellezza da fare in bagno, magari la sera, lontano dagli sguardi. Oggi, i patch per gli occhi sono diventati qualcosa di molto più visibile. Non sono più solo alleati della skincare ma veri accessori da esibire, protagonisti di backstage, sfilate e video social.
Indossati con disinvoltura da celebrità, influencer e modelli, rappresentano un’estetica nuova: quella del benessere come espressione personale, da mostrare al mondo.
Dalla medicina tradizionale alla sfilata: la lunga strada dei patch per gli occhi
Trattare il contorno occhi non è una novità: in molte culture antiche, impacchi e tisane a base di erbe erano già destinati a questa zona fragile del viso. Ma la forma attuale dei patch nasce in Corea del Sud, all’inizio degli anni Duemila, sull’onda della rivoluzione beauty asiatica.
Sono la versione localizzata delle maschere viso: più piccoli, più pratici, più mirati. L’effetto è quasi immediato. A differenza delle creme, che richiedono costanza, i patch si indossano, si lasciano agire e offrono risultati visibili in pochi minuti.

In genere sono realizzati in tessuto o idrogel, e contengono ingredienti mirati. I più usati sono caffeina, per drenare e ridurre il gonfiore, vitamina C per dare luce allo sguardo, peptidi per levigare, acido ialuronico per idratare, e niacinamide per uniformare. Funzionano perché agiscono per occlusione, permettendo una penetrazione maggiore dei principi attivi rispetto a una crema normale. E oggi, sono alla portata di tutti: dai luxury brand fino alle soluzioni low cost nei supermercati.
La loro estetica pulita e simmetrica ha attirato l’attenzione anche delle case di moda. La passerella della New York Fashion Week primavera/estate 2026 ha visto i modelli di Eckhaus Latta sfilare con i patch ancora applicati sul viso. Un segnale chiaro: il tempo della skincare nascosta è finito. Ora mostrare il trattamento è parte dello stile. Un patch dorato sotto gli occhi diventa un messaggio visivo, un gesto di cura estetica che ha lo stesso peso di una borsa griffata o un paio di occhiali da sole.
Loghi in vista e star davanti alla fotocamera: perché i patch non si nascondono più
Basta aprire Instagram o TikTok per accorgersene: celebrità e creator li usano nei video “Get ready with me”, mentre si preparano per eventi o shooting. Li indossano con la stessa naturalezza con cui si applicano il rossetto o si mettono il profumo. Hailey Bieber compare regolarmente con i patch logati del suo brand Rhode. Anne Hathaway li porta anche sulle palpebre mobili. Dua Lipa li sfoggia in aereo, per affrontare i lunghi voli senza arrivare con lo sguardo spento. Serena Williams, Kendall Jenner, Tony Effe, Noemi, Hugh Jackman: la lista degli utilizzatori è lunga e trasversale.
E non è più un segreto da backstage. A Sanremo, Tony Effe li ha mostrati per strada mentre salutava i fan. Noemi si è fatta ritrarre con una maschera dorata sotto gli occhi, in pieno giorno. Il messaggio è chiaro: non è solo una questione di bellezza, ma di immagine pubblica, di stile condiviso. Quando un prodotto entra così profondamente nell’immaginario visivo, i brand non stanno a guardare. Oggi i patch riportano spesso loghi ben visibili: Chanel, Dior, Dolce & Gabbanae molti altri hanno lanciato linee con design riconoscibili.
Il logo non è più solo su borse o scarpe: adesso appare sulla pelle, nel bel mezzo del viso. Il risultato? I patch diventano un segno di appartenenza. Chi li indossa comunica attenzione per sé stesso, ma anche scelta estetica, gusto, posizionamento. E il pubblico risponde. La loro popolarità cresce perché sono anche fotogenici: specchiati, lucidi, colorati, sono perfetti per foto e video.
C’è il rischio che perdano la loro funzione originaria, diventando solo un gadget visivo? Forse, ma al momento la tendenza va nella direzione opposta: mentre diventano iconici, i patch stanno anche diventando più efficaci, più studiati, più specifici. Il futuro? Forse patch personalizzati, patch smart, patch in edizione limitata da collezione. Per ora, una cosa è certa: non torneranno nel cassetto, e anzi diventeranno sempre più visibili. Perché la skincare del presente si mostra, non si nasconde.