In Sicilia c’è un borgo che visto dall’alto ha la forma di un gigante: storia e panorami da sogno

Dal cielo la pianta del paese si apre come una forma riconoscibile: un gigante disteso che si allunga su cinque crinali, con braccia che sembrano abbracciare le colline. A terra, la stessa immagine si trasforma in scale, vicoli e terrazze che si affacciano verso l’Etna e la Piana di Catania. Stiamo parlando di Centuripe, un borgo dell’entroterra siciliano che conserva al contempo tracce antiche e una topografia fuori dall’ordinario. Chi passa lungo la SS121 nota la sagoma del colle, ma solo dall’alto la figura emerge con chiarezza: non è un effetto grafico, è la conseguenza della disposizione urbana che si sviluppa su cinque costoni rocciosi. Un dettaglio che molti sottovalutano è che quel disegno non è casuale: risponde a una storia di insediamenti che si stratificano dall’età dei Siculi alla romanità, fino alla ricostruzione del XVI secolo curata dalla famiglia Moncada. Il soprannome di “balcone della Sicilia” non è retorico: arroccato a oltre 700 metri, offre panorami che spaziano sull’Etna, sulla Piana di Catania e sulle valli del Simeto e del Dittaino. Lo stesso borgo ha acquisito un altro appellativo meno noto ma diffuso tra i piloti e i dronisti: la “stella” o la figura umana stilizzata. Questa conformazione rende Centuripe un caso interessante per chi studia la relazione tra morfologia del territorio e impianto urbano. Chi vive in città lo nota ogni stagione: la luce cambia la percezione delle forme, e la vista dall’alto rivela connessioni che a livello stradale restano nascoste.

Cosa vedere: il patrimonio che racconta la romanità e il centro storico

Entrare a Centuripe significa incontrare indicazioni concrete della sua storia: reperti, edifici e viste che raccontano relazioni con la romana Kentoripa. Il primo punto di riferimento è il Museo Archeologico Regionale, che ospita una delle più vaste collezioni della romanità nella Sicilia interna: si parla di oltre 3.000 reperti, tra ceramiche policrome, statue e strumenti di vita quotidiana. L’allestimento utilizza plastici e ricostruzioni per contestualizzare i ritrovamenti; per questo motivo il museo è spesso il luogo di partenza delle visite didattiche e dei percorsi storici.

In Sicilia c’è un borgo che visto dall’alto ha la forma di un gigante: storia e panorami da sogno

vL’orario indicativo è dalle 9:00 alle 18:30 e l’ingresso è generalmente gratuito, fatto che incentiva le visite di gruppi e famiglie. Il centro storico rimane il cuore dell’esperienza: l’impianto cinquecentesco si adatta al colle con viuzze acciottolate, scalinate ripide e piccoli slarghi che diventano belvedere improvvisi. La piazza principale, dominata dalla Chiesa Madre dell’Immacolata Concezione, è il fulcro della vita locale; l’edificio, risalente al XVII secolo, mostra una facciata in stile barocco e un interno con stucchi e opere sacre. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la prospettiva dell’Etna che, con nebbie basse, sembra emergere dietro i campanili, cambiando la percezione dello spazio. Non mancano i resti romani dispersi nel territorio e nel borgo: le Terme Romane in contrada Bagni (II–III secolo d.C.), i resti del Tempio degli Augustali nel centro e la cosiddetta Dogana, una torre funeraria anch’essa di epoca imperiale. Visitare questi luoghi è utile per comprendere il ruolo che Centuripe ebbe nell’antichità, come lo raccontano testi classici e gli scavi. Chi osserva con attenzione trova continui richiami tra la pianta della città e la distribuzione degli insediamenti antichi.

Cosa fare, sapori locali e informazioni pratiche per la visita

Oltre agli aspetti monumentali, Centuripe propone attività semplici ma incisive: passeggiate sui crinali, escursioni nei dintorni e soste gastronomiche che raccontano il territorio. A pochi chilometri si trova la frazione di Carcaci, un borgo quasi abbandonato che offre un’atmosfera sospesa: le rovine e i vicoli vuoti sono un elemento di interesse per chi studia la desertificazione degli insediamenti minori. Le colline circostanti presentano sentieri adatti al trekking e alla mountain bike, con passaggi nella macchia mediterranea e punti di osservazione sulla piana. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la varietà delle colture: la zona è nota per l’arancia rossa di Sicilia IGP e per la produzione di olio extravergine d’oliva, elementi che dominano i menu locali e i mercati. I dolci tipici costituiscono un patrimonio di cucina domestica: il Bersagliere, biscotto ricoperto di cioccolato, e le Viscotta chî pizzi sono preparazioni tramandate nelle famiglie. Assaggiare questi prodotti in una piccola pasticceria o durante le feste locali restituisce un quadro reale del luogo. Per raggiungere Centuripe il mezzo più pratico rimane l’automobile: dalle principali città dell’isola si arriva con tempi variabili, ad esempio circa un’ora da Catania seguendo la SS121. La primavera e l’autunno sono stagioni indicate per le visite, grazie al clima mite e alla visibilità sulle alture. Salire sui belvedere del Castello di Corradino o sui punti panoramici del centro porta a conclusioni immediate: chi osserva la valle dall’alto si porta via una mappa mentale della forma del paese, e spesso pensa a come il paesaggio condiziona la vita quotidiana delle comunità locali.

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