Queste 10 mete nel mondo nel 2026 riscrivono il tuo modo di viaggiare: luoghi fuori dall’ordinario

All’aeroporto, sulle bacheche digitali e nelle conversazioni di chi prepara l’agenda delle vacanze si legge la stessa parola: cambiamento. Tra l’addio alle carte d’imbarco cartacee di alcune compagnie e un +9% di arrivi stranieri in Italia, il turismo si riorienta: non è solo questione di destinazioni, ma di come si sceglie di viaggiare. Travel your way è diventato più che uno slogan, è un criterio pratico per programmare uscite che rispondano ai propri interessi. Booking.com ha appena pubblicato una lista che indica dieci mete su cui puntare nel 2026; non si tratta solo di moda, ma di segnali concreti sul territorio e sulle offerte locali.

Un dettaglio che molti sottovalutano è la pressione dell’overtourism: luoghi già popolari stanno cambiando servizi e tariffe, e questo spinge a guardare anche altrove. Di seguito, due sezioni per orientare la scelta: la prima mette insieme coste, foreste e paesaggi naturali; la seconda approfondisce centri urbani dove cultura e gastronomia offrono motivi forti per partire. L’approccio resta pratico: nomi, collegamenti e cosa ci si può aspettare, senza slogan promozionali ma con indicazioni utili per decidere dove andare nel 2026.

Natura e coste: dieci ragioni per scegliere spiagge, foreste e isole

Mui Né, sulla costa sud-orientale del Vietnam, è oggi un equilibrio tra villaggio di pescatori e località per sport acquatici. Dune di sabbia rossa e bianca e il Fairy Stream offrono scenari diversi rispetto a Ho Chi Minh City; è raggiungibile con circa quattro ore di auto e resta una meta indicata per chi cerca kitesurf e mercati locali. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la rapidità con cui cambia il paesaggio: in poche ore si passa da spiaggia a campi coltivati.

Queste 10 mete nel mondo nel 2026 riscrivono il tuo modo di viaggiare: luoghi fuori dall’ordinario
Un’imponente nave da crociera, la Seabourn Odyssey, attraccata in un porto, affiancata da imbarcazioni più piccole. – conformaonline.it

Sal, nell’arcipelago di Capo Verde, si conferma per il windsurf e le praias brancas, ma è anche un laboratorio di culture miste: influenze africane, portoghesi e creole si leggono nella musica morna e nella cucina. Port Douglas, in Australia, rappresenta un altro binomio essenziale: dalla Grande Barriera Corallina alla foresta di Daintree, la vicinanza di due patrimoni UNESCO incoraggia itinerari che combinano snorkeling e trekking, con mercati vivaci su Macrossan Street.

Mentre Port Douglas guarda all’oceano, Manaus è la porta dell’Amazzonia: città di circa due milioni di abitanti, punto di partenza per gite fluviali e per osservare l’incontro delle acque tra Rio Negro e Solimões. È anche sede del teatro Amazonas, che racconta l’eredità storica della regione. Infine Kochi, nel Kerala, offre una transizione rapida fra backwater, mercati di pesce e festival d’arte come la Kochi-Muziris Biennale: un viaggio che alterna natura e patrimonio culturale senza grandi spostamenti interni.

Città e cultura: ibridazioni urbane tra arte, sapori e celebrazioni

Bilbao è l’esempio di come l’architettura possa ridisegnare una città: il Guggenheim ha trasformato il profilo urbano e il Casco Viejo mantiene le sue viuzze con pintxos bar e mercati come il Mercado de la Ribera. Qui la gastronomia è una motivazione di viaggio tanto quanto i musei; un dettaglio che molti sottovalutano è che Madrid e Barcellona restano vicine, rendendo Bilbao un hub pratico per combinare esperienze diverse.

Barranquilla, sulla costa caraibica della Colombia, vive di ritmo e celebrazione: il Carnaval de Barranquilla, riconosciuto dall’UNESCO, è un’attrazione culturale che spiega molto dell’identità locale. Il Malecón del Río è diventato lo spazio pubblico per passeggiare e seguire eventi all’aperto, mentre il quartiere El Prado mostra dimore d’epoca e street art. È una tappa logistica conveniente per chi arriva da Cartagena, a circa due ore di distanza.

Guangzhou (Canton) va considerata per la cucina: città di oltre 18 milioni di abitanti con una forte tradizione cantonese, conserva templi antichi, sale da tè e l’isola di Shamian con le sue facciate storiche. Per chi cerca patrimonio gastronomico, è una delle mete principali in Cina, con più ristoranti pro capite rispetto ad altre metropoli. Philadelphia segna un’occasione storica: nel 2026 la città sarà al centro delle commemorazioni per il 250° anniversario della Declaration of Independence, con eventi pubblici che affiancheranno sport internazionali e manifestazioni culturali.

Münster, infine, propone un’alternativa alla Germania delle capitali: città ciclabile, con 1.200 anni di storia, una Altstadt ricostruita dopo la guerra e la promenade che circonda il centro. Offre ritmi più lenti e spazi verdi ideali per chi cerca una pausa urbana senza il flusso delle grandi capitali. In questi mesi, la tendenza a preferire esperienze su misura spinge molti viaggiatori italiani a guardare a mete che combinano natura, cultura e sostenibilità; è un dettaglio che le città e le isole elencate sembrano già aver recepito, modificando offerta e servizi.