Passeggiate fiabesche, musei d’arte, birrifici e scorci romantici: 48 ore per scoprire l’anima autentica della città patrimonio UNESCO
Bruges non si lascia raccontare con un elenco di attrazioni. È una città che si vive a ritmo lento, tra scorci nascosti, silenzi pieni di storia e vicoli che sembrano usciti da una miniatura medievale.
Camminare lungo i canali, perdersi in una piazza silenziosa, entrare in una chiesa gotica senza fretta: a Bruges il tempo si dilata. In due giorni puoi assaggiare un cioccolatino artigianale, vedere da vicino un capolavoro di Jan van Eyck, brindare con una birra dal gusto antico e passeggiare sul Rozenhoedkaai al tramonto. Un viaggio breve ma ricco, da cui si torna con immagini indelebili.
Tra torri, reliquie e canali: Bruges come sinfonia urbana
La visita può iniziare solo dal Markt, cuore pulsante della città. Al centro svetta il Belfort, la torre civica alta 83 metri. Se si ha voglia di salire i suoi 366 gradini, la ricompensa è una vista mozzafiato sui tetti a punta della città. Chi preferisce un’introduzione più rilassata può farsi accompagnare dai cocchieri in carrozza che partono da qui e percorrono i principali punti d’interesse. In ogni caso, il consiglio è di imboccare a piedi la Wollestraat, strada elegante piena di boutique, fino a raggiungere il Dijver e i suoi canali.

Lo scorcio più fotografato è quello del Rozenhoedkaai, dove l’acqua riflette i profili gotici della città vecchia. Anche d’inverno, la luce sembra disegnata per restituire un senso di intimità, perfetta per scatti memorabili. Si prosegue verso la piazza Burg, dove la Sala Gotica del municipio e la Basilica del Sacro Sangue sono tra gli edifici religiosi più suggestivi. La cappella romanica custodisce una reliquia attribuita a Gesù: una fiala di sangue portata dalle crociate e ancora oggi venerata in occasione della Processione del Sacro Sangue.
Dopo una pausa pranzo in uno dei caffè vicini, si può visitare la Cattedrale di San Salvatore, che con la sua torre romanico-gotica domina l’orizzonte. Al suo interno si trova una ricca collezione di arazzi, dipinti e arte fiamminga, fra cui opere di Hugo van der Goes. A pochi minuti, il Sint-Janshospitaal, ospedale medievale trasformato in museo, espone oggetti sanitari d’epoca e diversi capolavori del pittore Hans Memling. È qui che emerge il legame profondo tra la città e i Primitivi Fiamminghi.
Dopo aver esplorato il passato, è il momento di pensare al presente. Il museo del cioccolato Choco-Story accoglie con profumi intensi e assaggi. Si possono persino creare i propri cioccolatini, affiancati da esperti maestri pasticceri. La serata si apre nel nome della birra artigianale: il birrificio De Halve Maan, gestito dalla stessa famiglia dal 1856, è un luogo iconico dove assaggiare la Brugse Zot o la Straffe Hendrik. Se si vuole continuare, il locale ’t Brugs Beertje offre oltre 300 etichette in un’atmosfera da vera taverna fiamminga.
Il Lago dell’amore, le chiese e i capolavori fiamminghi
Il secondo giorno si apre nel segno del romanticismo. Passeggiare al mattino nel Minnewaterpark, accanto al Lago dell’Amore, è un’esperienza lenta e rigenerante. Poco distante, il Begijnhof con le sue case bianche e il giardino interno trasmette una calma rarefatta. Lì vicino, il moderno Concertgebouw e la storica Abbazia di Santa Godeleva segnano il passaggio dal sacro al culturale, tra cappelle scolpite e concerti contemporanei.
Si ritorna nel centro per ammirare un’altra meraviglia: la Chiesa di Nostra Signora. Con il suo campanile in mattoni alto 115 metri, è tra le costruzioni gotiche più imponenti del Belgio. Al suo interno, una Madonna con Bambino scolpita da Michelangelo offre un momento di raccoglimento artistico raro. Da lì si può raggiungere il vicino Palazzo Gruuthuse, trasformato in museo: una collezione di 500 anni di storia urbana, tra arazzi, sculture, merletti e oggetti di vita quotidiana.
Per cambiare prospettiva sulla città, niente è meglio di un giro in barca lungo i canali. Partendo da una delle cinque banchine (la più comoda è proprio accanto al museo Gruuthuse), ci si lascia trasportare tra ponti, facciate gotiche e cortili nascosti. Tornati sulla terraferma, un pranzo veloce apre l’ultima parte dell’itinerario, dedicata alla pittura fiamminga.
Il Museo Groeninge e l’Historium
Il Museo Groeninge raccoglie alcuni dei massimi capolavori di Jan van Eyck, Memling, Bosch e Hugo van der Goes. Dipinti celebri come la Madonna del canonico van der Paele sono qui conservati in spazi silenziosi, ideali per contemplare ogni dettaglio. Per chi vuole andare oltre la tela, l’Historium usa la realtà virtuale per raccontare il Secolo d’Oro di Bruges in modo immersivo, con occhiali 3D e narrazione storica coinvolgente.
La chiusura ideale? Un’ultima immersione nella cultura birraria. Il Bruges Beer Experience offre un percorso interattivo che va dalla Mesopotamia ai birrifici trappisti, fino alla scena attuale. Infine, al Bourgogne des Flandres, tra tini di rame e spiegazioni artigianali, si può degustare un’ultima birra lenta, da sorseggiare con il sole del pomeriggio che disegna riflessi dorati sull’acqua dei canali.