Con i giochi olimpici alle porte, i quartieri milanesi vedono un’impennata dei prezzi per soggiorni brevi: San Siro, Assago e il Centro tra i più cari
Mangiare un piatto caldo e dormire in centro durante le Olimpiadi invernali del 2026? A Milano potrebbe costare quanto una vacanza ai tropici. A tre mesi dall’apertura ufficiale dei Giochi, fissata per il 6 febbraio, l’interesse degli sportivi, dei turisti e degli investitori si fa sentire.
Non solo tra le montagne delle Dolomiti, ma anche nei quartieri urbani più dinamici del capoluogo lombardo, dove il mercato immobiliare ha già registrato incrementi record nei costi degli affitti brevi, con picchi che superano il +150% rispetto alla media annuale. A rilevarlo è uno studio condotto da Abitare Co., società di consulenza e intermediazione immobiliare, che ha monitorato l’andamento dei prezzi in vista del grande evento.
Lo scenario che emerge è chiaro: i proprietari con immobili nelle aree strategiche stanno già adeguando le tariffe, approfittando del boom turistico in arrivo. E non si tratta di aumenti simbolici. In zone come Assago, dove sorgerà la Milano Ice Skating Arena, il prezzo medio di un affitto settimanale è passato da 870 a oltre 2.200 euro, con un incremento che sfiora il +153%. Una cifra che fotografa bene le aspettative economiche legate all’indotto olimpico.
Gli aumenti partono dalla periferia: San Siro e Santa Giulia diventano d’oro
Se in passato le maggiorazioni più alte si concentravano nel cuore della città, oggi l’effetto Olimpiadi si fa sentire in modo più trasversale, toccando anche quartieri in apparenza secondari. A San Siro, destinato a ospitare la cerimonia di apertura dei Giochi, un affitto breve per una settimana ha già raggiunto quota 2.200 euro, con un balzo del +144% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Lo stesso vale per Santa Giulia, dove l’arena del ghiaccio ospiterà le sfide dell’hockey: qui la media si attesta sui 2.100 euro settimanali, pari a +147%. Persino zone di solito meno battute dai flussi turistici, come Rho o Porta Romana, sono entrate nel radar degli affittuari temporanei. Ma è il Centro Storico a restare il top di gamma, con canoni che arrivano a 2.800 euro per sette notti, un rincaro che comunque si ferma “solo” al +65% rispetto alla norma.
Paradossalmente, però, questi numeri non toccano il picco massimo dell’anno: la Design Week, in primavera, resta il momento in cui Milano si trasforma nella capitale degli affitti a peso d’oro. In quel periodo, un appartamento centrale può arrivare a superare 6.000 euro a settimana, un valore che nemmeno l’effetto olimpico riesce ancora a battere. Ma per chi ha una casa da mettere a reddito nel periodo invernale, il business è garantito.
Il turismo internazionale vola: +160% di arrivi stimati nel nord Italia
A trainare l’impennata dei prezzi non è solo la domanda interna. Secondo Visa Consulting & Analytics, il flusso di turisti internazionali verso il nord Italia crescerà del 160% nel febbraio 2026 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un dato che dimostra quanto l’interesse per le Olimpiadi si traduca in movimento economico reale, visibile non solo nell’immobiliare ma anche in altri settori.
La ristorazione, ad esempio, sta già registrando una crescita delle prenotazioni nelle zone interessate, segno che anche chi non riuscirà a ottenere un alloggio in zona punta comunque a esserci, magari per una cena o un aperitivo olimpico. A beneficiarne saranno anche hotel, B&B, trasporti, attività culturali e negozi, in una catena che, secondo gli esperti, coinvolgerà gran parte dell’economia lombarda.
E non è detto che il fenomeno resti limitato a Milano o a Cortina: anche altre città collegate ai giochi tramite le infrastrutture ferroviarie o stradali potranno vedere crescere l’interesse per affitti brevi last minute. L’effetto vetrina globale porterà benefici su larga scala e, se i trend resteranno questi, anche i proprietari che oggi non hanno mai affittato potrebbero lanciarsi in una gestione temporanea degli spazi, attratti da margini altissimi nel breve periodo.
Un’opportunità economica, ma con rischi per l’equilibrio urbano
Dietro l’euforia per l’indotto economico, però, iniziano a emergere anche voci più critiche. Se da un lato l’effetto Olimpiadi sui canoni degli affitti brevi rappresenta una spinta positiva per chi possiede immobili e per l’economia turistica, dall’altro lato il rischio è un ulteriore sbilanciamento del mercato abitativo urbano. Alcuni esperti del settore immobiliare temono che la corsa al rialzo possa diventare strutturale, consolidando un modello che penalizza chi cerca una casa in affitto per lunghi periodi.
La città di Milano, già sotto pressione per l’aumento generale dei prezzi immobiliari, potrebbe assistere a una nuova fase di gentrificazione accelerata, in cui gli studenti, le famiglie e i lavoratori temporanei vengono spinti fuori dalle aree centrali per lasciare spazio a un turismo sempre più elitario.
Anche le piattaforme di affitto breve saranno osservate speciali durante questo periodo. Se in altri Paesi sono già in atto regolamentazioni più severe per contenere gli effetti distorsivi sul mercato immobiliare, in Italia il dibattito è ancora aperto. L’interesse dell’amministrazione comunale, intanto, è quello di trovare un equilibrio tra ospitalità e diritto alla casa, magari introducendo limiti temporanei o meccanismi di controllo, soprattutto nei quartieri più colpiti dal caro-prezzi. L’esperienza olimpica potrebbe quindi rappresentare anche un test per nuove politiche urbane.
In questo scenario, ciò che resta certo è che Milano sarà il centro del mondo per due settimane, e tutto ciò che ruota attorno a questo evento – dallo sport all’economia, passando per il turismo e la mobilità – andrà osservato con attenzione. Non solo per l’occasione unica che rappresenta, ma anche per comprendere in che direzione stanno andando le nostre città nel momento in cui si aprono alla vetrina globale.